Il commento di oggi

Euromissili

Euromissili

In barba ai pacifisti che non trovano né costruiscono pace, schierare missili nucleari non solo aiuta a evitare la guerra, ma favorisce il diffondersi della libertà e del benessere. Non è una previsione, ma quel che è già accaduto. Al vertice Nato che si è appena concluso è stato deciso che, a partire dal 2026, saranno schierati in Germania missili nucleari a lungo raggio – Sm-6, Tomahawk statunitensi – e il cancelliere socialdemocratico tedesco, Olaf Scholz, ha osservato che servono per la pace. Ha ragione.  Siccome la geografia e la storia non smettono di contare, faremmo bene a prepararci favorevolmente per fare altrettanto.

Va messa nel conto la reazione di un vasto fronte pacifista, incapace di vedere che la guerra è generata dall’impressione che l’aggressore ha della presunta debolezza e del supposto isolamento dell’aggredito. Questo è successo in Ucraina, nel febbraio del 2022. Fin da allora i falsi pacifisti non fanno che chiedere i negoziati che l’aggressore nega e non fanno che suggerire un qualche cedimento territoriale che propizi il cessate il fuoco. La loro pace è quella dell’aggressore. Siccome è escluso che noi europei si sia mai aggressori, la pace dei pacifisti nostrani è quella del nemico. Se si vuole la pace giusta, quindi, si deve imboccare la via opposta a quella che suggeriscono. Come accadde.

Nel 1976 il governo di Mosca – che allora era Unione sovietica, di cui Putin era leale servitore e ora devoto resuscitatore, sebbene in salsa zarista – decise di schierare i missili nucleari SS20, puntati su di noi, sull’Europa occidentale. L’allora presidente Usa, Jimmy Carter, ne parlò con il premier laburista inglese, James Callaghan e concordò la linea con il cancelliere socialdemocratico tedesco, Helmut Schmidt, il liberaldemocratico presidente francese, Valéry Giscard d’Estaing e con un terzetto italiano di tutto riguardo: Francesco Cossiga, Bettino Craxi e Giovanni Spadolini (sotto il cui governo i missili vennero istallati a Comiso). Tutti europeisti ed atlantisti. La decisione, appunto, fu quella di rispondere agli SS20 schierando Cruise e Pershing, che bilanciassero e rilanciassero la minaccia offensiva. Si fece centro.

Ci furono manifestazioni pacifiste e noi che allora sostenevamo l’assennatezza di quella scelta fummo chiamati: guerrafondai. Come oggi, il che ci restituisce la gioventù. Enrico Berlinguer aveva sì dichiarato che si sentiva più sicuro sotto l’ombrello della Nato, ma dopo l’assassinio di Moro – uno dei tanti pezzi della guerra fredda, una storia che non va mai dimenticata – l’avvicinamento al governo s’era interrotto e a quel punto preferì trovarsi contro la sinistra democratica europea e italiana, contro gli Euromissili. Si organizzarono manifestazioni e si mostrò orgogliosi il telegramma solidale di quel gran pacifista che fu Leonid Breznev. Massimo D’Alema e Walter Veltroni mossero una marcia verso il Vaticano, portando i bimbi in collo e reclamando pace, tanta pace (poi avrebbero fatto la guerra, giustamente, nei Balcani, e questa è la grandezza del trasformismo italiano). I pacifisti dicevano d’essere il vero popolo, solo che gli elettori votavano gli altri.

Esito: Kissinger aveva ragione, la corsa agli armamenti avrebbe schiantato l’Urss; la minaccia nucleare rimase nei film; l’Europa divisa in due poté riunirsi e avviare l’Unione europea; milioni di europei dell’Est poterono tornare alla libertà, alla civiltà e al benessere. Non era il mondo perfetto -che fortunatamente non esiste-, ma era un mondo un miliardo di volte migliore di quello che avrebbero generato quei falsi pacifisti. Fu grazie a quelle scelte che ancora viviamo nel più lungo periodo di pace mai verificatosi.

Vittorio Emanuele Parsi ha scritto che il più angoscioso dilemma non è stabilire per cosa si è disposti a morire, ma per cosa si è disposti ad uccidere. Oggi sono gli ucraini, con il loro sangue, ad alleggerirci di quel dilemma. Il nostro dovere e la nostra convenienza è chiarire alla genia dei Putin che non prevarranno mai.

Davide Giacalone, la Ragione 13 luglio 2024

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