Ovazione per il Presidente della Repubblica, all’assemblea di Confindustria. A nome degli industriali il loro presidente, Carlo Bonomi, ha detto: “Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro (…) il Capo dello Stato debba continuare ad essere il garante della Costituzione”. Si riferisce alle ipotesi di riforme costituzionali, ma c’è un problema: nel nostro ordinamento al Colle non abita il garante della Costituzione.
Tale ruolo non c’è, nell’articolo 87 della Costituzione. Semmai il 91 stabilisce che, per insediarsi, deve prima giurare d’essere lui fedele alla Costituzione. Non è una minuzia per fissati, ma una questione di sostanza: la “garanzia” risiede nell’equilibrio dei poteri, ivi compresi quelli del Quirinale. Se taluni di quelli li si trasferisce al governo (come si immagina) ecco che l’equilibrio richiede altri contrappesi. Altrimenti addio garanzia.
Stabilità ed autorevolezza del governo non si ottengono squilibrando i poteri, ma accrescendo la responsabilità politica.
Davide Giacalone, La Ragione 16 settembre 2023