Politica

Acqua fresca

Lo dico subito: scrivo in difesa di Silvio Berlusconi. Non che ce ne sia bisogno, ma letto quel che è stato pubblicato a proposito dei temi per la maturità, ne sento il bisogno.

Le tesi d’accusa sono due: in un tema è citato il “Libro nero del comunismo”, a suo tempo sponsorizzato da Berlusconi; in un altro è riportata, addirittura, una citazione dello stesso Presidente.
Relativamente alla prima accusa, i detrattori vadano a quel paese. Non in senso generico, e immaginificamente offensivo, no, ci vadano proprio, scelgano uno dei paesi dove sopravvive la dittatura comunista e vadano a viverci. Cuba, per esempio. Prendano la residenza, esercitino il loro diritto di manifestare opinioni diverse da quelle del regime, e stiano sicuri che noi continueremo a manifestare, per anni, in favore della loro liberazione.
Il “Libro nero del comunismo” è un buon libro. Non definitivo, nel senso che molte delle atrocità e delle meschinerie comuniste devono ancora emergere, ma è un primo approccio. Chi lo critica, e chi ne critica l’averne sottoposto un brano ai liceali, fa ancora fatica a prendere atto di questa realtà: il comunismo fu una tragedia di portata non inferiore al nazismo. Nessuno criticherebbe mai un tema nel quale si cita Primo Levi, nessuno s’indispettisce se si sottopone agli studenti un passo di “Tu passerai per il camino”, mentre ancora oggi risulta non digeribilissimo l’incubo del Gulag, od anche solo la giornata di Ivan. Frutto, questo, di un inquinamento ideologico che è bene sia combattuto, presso le più giovani generazioni.
Diversa la questione della frase di Berlusconi. Qui merita una difesa speciale, ed anche indignata. A chi è venuta l’idea? Già, perché ci vuole un’ironia flaianea per sottoporre agli studenti, a proposito di acqua, una citazione ove non passa l’ombra di un concetto, ove si sostiene che l’acqua è utile, importante e non va sprecata. Un pensierino un po’ troppo acqua fresca, non so se mi spiego, di quelli precotti dall’ufficio del cerimoniale, al quale, forse, il lettore, nella versione orale, sentì il bisogno di aggiungere qualche cosa, o, almeno, un sorriso d’autodileggio. Ragione per la quale, temo che vi sia un infiltrato, bevitore di acqua Uliveto, che si sia divertito a suggerire, subliminalmente, l’idea che, pur cercando affannosamente, fra le declamazioni presidenziali non si trova niente di più significativo.
Ecco, senza aspettare il prossimo Mitrokin, che si scovi l’agente del nemico.

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