Politica

Bertinotti non conta

Il “Corriere della Sera” e “La Stampa”, mettono nei titoloni di prima pagina quello che un po’ tutti vanno ripetendo : l’esito dei ballottaggi, alle elezioni amministrative, è nelle mani di Bertinotti e Bossi. Non è affatto vero. Si tratta di un colossale errore, o di una colossale bugia.

Quasi tutti ragionano come se gli elettori fossero posseduti dai capi partito per i quali votano. E, come se non bastasse, quasi tutti ragionano trascurando l’esistenza del sistema a doppio turno, e, naturalmente, ignorando quel che questo sistema ha già provocato in altri paesi.

Allora, l’onorevole Bertinotti, da qui alla prossima domenica elettorale, non ha proprio nessun potere contrattuale, se non quello che gli viene regalato da chi non ha capito come stanno le cose. Facciamo un esempio pratico : Milano. I cittadini che hanno votato Rifondazione Comunista potranno fare una di queste tre cose : a) votare Fumagalli; b) votare Albertini; c) astenersi. La seconda cosa sarebbe davvero curiosa, e la terza non farebbe che favorire l’elezione di Albertini. Quindi è evidente che, senza che né Fumagalli né l’Ulivo debbano chiederlo, questi cittadini saranno portati a votare per il candidato delle sinistre. Alcuni di loro, naturalmente, non lo faranno, magari perché ritengono Fumagalli una pessima persona. Questi, però, non lo farebbero nemmeno se glielo chiedesse Bertinotti. Sono cittadini elettori, non buoi.

Più complesso il discorso per quel che riguarda Bossi. Più complesso, ma analogo. Forse gli elettori della Lega faranno registrare un maggior numero di astensioni, ma, quelli che andranno a votare, sceglieranno, dal loro punto di vista, il meno peggio. In questa fase, comunque, Bossi non ha alcun potere contrattuale (sempre fatta eccezione per quello che gli viene regalato), dato che non può combinare alleanze nazionali.

Ciò dimostra che, con il sistema in vigore (il ballottaggio a doppio turno), le elezioni amministrative hanno stabilito l’esatto contrario di quel che sostengono i grandi giornali sopra citati : Bertinotti e Bossi hanno perso potere.

Le cose, però, non stanno neanche solo nel modo che ho fin qui detto. Si deve aggiungere che il sistema elettorale attualmente in vigore per le elezioni politiche è tale per cui l’Ulivo, senza Bertinotti, è votato alla sicura sconfitta; e Bossi potrebbe ancora contare su una discreta pattuglia di parlamentari. Noi, ingenui, viviamo nella convinzione che proprio questo è il motivo per cui tale sistema verrà modificato. Ed è naturale che Bertinotti farà di tutto per impedirlo.

Sarà questa volontà di Bertinotti ad indebolire ulteriormente il governo, il cui presidente non ne sarà affatto rafforzato. I cinesi dicono che quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito. Questo è quello che è successo a molti che hanno commentato il risultato elettorale di domenica scorsa.

In generale, il risultato delle amministrative deve avere un riflesso immediato, quasi meccanico, sul governo nazionale? La risposta dovrebbe essere senz’altro negativa. E lo sarebbe anche in questo caso, se non fosse che il Presidente della Repubblica, in passato, ha autorevolmente sostenuto il contrario, e contribuito, in questo modo, alla crisi del governo nazionale. Questa volta, comunque, può anche tacere, tanto il governo è già in crisi.

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