Politica

Capitale decapitata

Il sindaco che desideri può essere quello che non ha nulla da dire e nulla farà. La gara amministrativa, vista dalla capitale, è desolante. A Roma il centro destra è stato appaltato, per venti anni, a quel che restava del fascismo borgataro. Il centro sinistra a quel che avanzava del comunismo borghesuccio. Il risultato è una classe dirigente a dir poco imbarazzante. In quanto alla mitica “società civile”, è sempre più asociale e sempre più incivile. Con queste premesse, c’era poco da sperare. Vista la campagna elettorale, non resta che disperare.

Quel che non avrei mai immaginato è che si potesse superare Marino. Eppure: l’ultima opera del sindaco abbattuto fu la rimessa in ordine della strada che costeggia la Stazione Termini. Quando iniziarono i lavori pensammo in molti: non finiranno mai. Ci sbagliavamo: finirono nei tempi stabiliti e il risultato non era male: asfalto nuovo, marciapiedi razionali e vasto parcheggio per le moto, che a Roma sono il solo mezzo per arrivare da qualche parte. Passano pochi mesi, arrivo correndo per agguantare il treno e vedo l’incredibile: asfalto divelto, i bordi dei marciapiedi, ancora con il travertino candido, rimossi, parcheggi cancellati. Soldi buttati, mentre attorno al cantiere lievita un caos infermale, senza che si trovi spazio per parcheggiare anche solo una bicicletta. Intanto, però, le macchine con autista rimangono in seconda fila, creando traffico e pretendendo di caricare l’utilizzatore direttamente all’uscita. Basterebbe multarli tutti e spostarli di duecento metri. Ma i vigili ci sono solo per mettere punire chi arriva e non sa dove lasciare il mezzo.

In ufficio ho ricevuto il bollettino per la nettezza urbana. Uno sproposito. Ho diviso l’ammontare annuo per la spazzatura che produco, arrivando alla conclusione che la pago 3-4 euro al chilo. Mi affaccio alla finestra e vedo i sacchi impilati, in attesa che qualcuno li ritiri, in pieno giorno. Paghi per la gioia di rimanere in contatto con la spazzatura tua e dei tuoi vicini. Più che la differenziata occorrerebbe una classe differenziale, per mandarci chi consente una roba simile.

La campagna elettorale non l’ha seguita nessuno. I dibattiti fra i candidati sono stati di una noia mortale. C’era chi ha studiato e chi vaneggiava, ma, nel complesso, non un’idea di città. Ed è la capitale. Tante foto, che puoi studiare nel dettaglio, dato che le hanno piazzate dietro autobus che restano fermi nel traffico. Forse un modo sottile per invogliare all’astensione.

Voterò Alfio Marchini, che mesi addietro qui descrissi come una possibile soluzione. Mesi dopo, lo voto alla memoria.

Pubblicato da Libero

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