Politica

Clandestini e rifugiati

Non è un normale sbarco, non è il normale flusso della migrazione clandestina, interrotto grazie all’accordo con i libici (tutti pronti a criticarlo e altrettanto lesti nel goderne), quello cui assistiamo è un fenomeno diverso, meno condizionato dal giro criminale degli schiavisti, ma ben più preoccupante. Fra i disperati che hanno toccato terra, a Lampedusa, ci sono criminali fuggiti e profittatori vari, ma c’è anche gente che scappa dalla Tunisia e dal Maghreb in fiamme, spaventata dalle conseguenze delle rivolte in corso, o ragionevolmente convinta che i nuovi potenti vorranno la loro pelle. Non è facile distinguere, ma fra gli sbarcati ce ne sono che meritano lo status di rifugiati.

La sinistra ha subito chiesto la riapertura del centro d’accoglienza, a Lampedusa. Sarebbe una scelta pericolosissima, in grado di attirarci addosso il finimondo, capace d’indicare in quell’isola italiana la terra promessa di una marea umana mossa dalle più diverse motivazioni. Poi, una volta internati, voglio vedere come si fa a gestire la conseguente emergenza umanitaria. L’approccio deve essere diverso: proprio perché si tratta di un fenomeno non assimilabile alla “normale” migrazione del passato, il problema deve essere europeo, non italiano. Tocca all’Unione mettere mano sia al portafogli che alla politica estera, ammesso che ne abbia una, rappresentata com’è da una signora che si fa chiamare baronessa, senza neanche esserlo (non che faccia differenza, se non nella valutazione della caratura umana). Nell’Unione c’è chi spende parole d’apprezzamento per le piazze che cacciano i governati oppositori del fondamentalismo, sicché tocca all’Unione fare i conti con la fuga d’esseri umani che non intendono farsi scannare per conto terzi.

Mai come adesso l’Italia è la frontiera esposta di una potenza economica senza politica estera. Il nostro governo sappia far pesare tale condizione, avvertendo l’impossibilità di una prolungata supplenza. E richiami l’Europa intera ai suoi doveri verso l’intera costa africana e il Medio Oriente.

Condividi questo articolo