Politica

ComPassati

ComPassati

Attenti alla bussola, perché da quella dipende buona parte del nostro futuro produttivo, quindi del benessere. Non stupiscono le tantissime parole sul caso Almasri, che riporta a galla contraddizioni e ipocrisie di vecchia data, ma preoccupano le pochissime e superficiali parole spese sul documento europeo che dovrebbe guidare i prossimi anni. Occhio, perché i problemi posti dal Competitiveness Compass (che sta per “bussola”) comportano azioni immediate, senza le quali ci si procura dei danni. Se ci si distrae un attimo dalle solite zuffe fra politica e giustizia – senza che vi sia un innocente in circolazione – potrebbe essere significativo osservare che nel 2024 le ore di cassa integrazione sono state 426,5 milioni, con un incremento del 30% rispetto al 2023. Far finta di niente e attendere che, senza compass, si sia passati al rattrappimento successivo non è saggio.

Raccogliendo una parte – soltanto una parte – del Rapporto Draghi, lo sforzo europeo imbocca due strade che si incrociano e, forse, sono la stessa: decarbonizzazione e innovazione. Bisogna guardarci dentro per capire cosa significa e cosa fare immediatamente.

La decarbonizzazione non è un’ideologia, non c’entra nulla Greta e non è consolatorio che gli Usa di Trump vadano in direzione (apparentemente) opposta. La decarbonizzazione è una gara tecnologica e il Paese che sta investendo di più è quello che di più inquina: la Cina. Non lo fanno per gretismo, ma per prendersi mercati. Noi europei possiamo anche togliere tutti i vincoli alla produzione di motori endotermici, facendo felici quelli il cui massimo orizzonte futuro coincide con la serata, ma quella roba non si vende già oggi. I cinesi già vendono di più l’elettrico. Bene la neutralità tecnologica, ma chi, con quali soldi e in che tempi sta investendo?

Quel che rende noi europei meno innovativi non è la troppa regolamentazione, ma la scarsa formazione e la scarsa competizione. Così come la scarsa dimensione delle aziende, che più parlano i dialetti nazionali e meno possono investire nel futuro. Lasciamo perdere il mondo della competizione digitale, ma anche nell’automotive (che dominavamo) i protagonisti sono americani e cinesi. Volete conservare il passato nel futuro? C’è libertà di masochismo.

Sono polemiche inutili, quel che serve è capire subito che quelle partite sono perse senza aziende di caratura europea (ovviamente in competizione fra loro), formazione di altissimo livello (quindi competizione fra formatori e fra formati) e mercato unico dei capitali (che della prima cosa è la premessa strumentale e che riguarda anche il Meccanismo europeo di stabilità, che qui si sa soltanto rimandare perché non si ha il coraggio di affrontarlo e ratificare). Cose da farsi oggi, così come non si semina quando t’è venuta fame. Cose che comportano maggiore integrazione europea non perché sia – pure quella – una bandiera ideologica, ma perché rispetto a Usa e Cina nessuno dei Paesi europei ha la stazza per competere. Puoi fare il collaterale, puoi essere funzionale, puoi navigare nella scia, ma non puoi competere alla pari.

La bussola Ue prevede anche la semplificazione. Finalmente, dirà chi crede che la burocrazia sia europea. Quello è uno slogan, le burocrazie sono nazionali e le nostre procedure italiane sono fra le più punitive per chi voglia intraprendere e innovare. Adeguarsi a quella rotta significherà fare quello che fin qui si è detto e non si è fatto: le regole devono essere precise; gli adempimenti limitati; i controlli severi. Da noi sono contraddittorie, maniacali e inesistenti. Dall’edilizia alla fiscalità.

So benissimo di star parlando al vento. Qui si parla di Ue o a vanvera o come una specie di soggetto estraneo con cui misurarsi, difatti generiamo antieuropeisti che poi se la fanno sotto ed europeisti che poi ne scoprono le regole. Ma qui balla la ricchezza prossima ventura e non arrivare in tempo e di corsa significa impoverirsi. Bello per generare politicanti e giornalisti sempre ‘contro’, brutto da vivere e abitare.

Davide Giacalone, La Ragione 31 gennaio 2025

Condividi questo articolo