Politica

Destra & Sinistra

E’ già capitato che dal centro destra sia giunto il reclamo ad essere la “vera sinistra”. Al di là delle ragioni contingenti e delle polemiche transitorie, vi è una deficienza strutturale della politica italiana, sconosciuta al mondo anglosassone. Destra e sinistra non si definiscono una volta per tutte e nessuna delle due dispone di ricette buone per sempre. Si può cogliere una radice nella contrapposizione fra gli interessi della proprietà e quelli del lavoro, poi sul bisogno di produrre piuttosto che distribuire ricchezza, in ogni caso si tratta spesso di due pedali da usarsi in successione, quando chi ha governato ha esaurito la sua funzione. Laburisti e conservatori si completano a vicenda, così come democratici e repubblicani. Capita, ed è un bene, che ci siano cambi di fronte, specie nel mondo intellettuale, ma nessuno va fra i repubblicani per sostenere d’essere un vero democratico. Da noi, invece, le cose si sono storte.
La destra storica fece cose egregie, mentre la sinistra partorì (anche allora) il trasformismo, l’arte di star da una parte e dall’altra. Il fascismo segna una rottura oltre la quale “sinistra” divenne sinonimo di bene e giustizia. Ma le radici del fascismo erano nella sinistra. Poi la Repubblica pose la sinistra all’opposizione, e data la condanna qualunquista di chi si “sporca le mani” governando, il pregiudizio positivo prese ancora più corpo. Ma quella sinistra fu egemonizzata dai comunisti, cui gli elettori non hanno mai, dicasi mai, riconosciuto il diritto di governare. La sinistra non comunista, difatti, al governo ci andò. Grazie al favore delle procure la sinistra berlingueriana approdò intatta alla seconda Repubblica, ma oramai priva d’identità politica, covante in sé le ragioni della disfatta. Così divenne la sinistra dei poteri arraffoni e delle privatizzazioni senza mercato. Una porcheria. Molti degli uomini che l’abitarono scapparono via, specie se socialisti, anche perché perseguitati.
Il problema, oggi, non è stabilire chi sia più coerente, perché destra e sinistra sono sovente eredi di culture sconfitte e fuori dal tempo. La sfida consiste nel mostrare chi ha idee e personale coerenti con l’urgenza di ridare all’Italia la voglia di crescere e contare. Le etichette non sono avvincenti, e non di rado coprono il nulla.

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