Politica

Disfacimento eterologo

La fecondazione eterologa è avvenuta, ma riguarda la Costituzione. Nel mentre il padre costituente annunciava il progetto di far marcia indietro dal dissennato regionalismo che la sinistra volle nel 2001, allorquando la madre costituente s’accingeva a concepire una più credibile versione dell’unitarietà nazionale, capitano due cose che muovono in senso opposto: da una parte s’avvia la nascita di un Senato delle regioni, esplicitamente richiamando l’esperienza della Germania, che è uno Stato federale, quindi agli antipodi di quel che s’annunciava; dall’altra, sul tema della fecondazione eterologa, talune regioni si comportano come neanche fossero tali, ma Stati indipendenti, benché federati, sull’esempio degli Usa. Come taluni nati dall’eterologa, temo che anche questi, un giorno, chiederanno di sapere: di chi sono figlio? del caos, dell’approssimazione e della viltà.

La questione dell’eterologa è esplosiva. E ancora una volta la commento senza entrare nel merito principale, che a me, laico e incredulo, crea molti più dubbi che certezze. Vedo che c’è chi nutre sicurezze religiose e chi ne nutre di scientifiche, a me paiono sciamaniche. Frutto di superstizione, sebbene vestita con abiti socialmente accettati. Ma è la questione pratica e immediata, che oggi affronto. Il governo ha rinunciato a emanare un decreto legge, ma lo ha fatto per la ragione sbagliata. Hanno detto: lasciamo che sia il Parlamento a occuparsi di questioni etiche. No, il punto è diverso: è urgente in provvedimento di legge, o no? serve per rendere applicabile la sentenza della Corte costituzionale, o no? Se si risponde affermativamente (come io faccio), allora rinviare significa bloccare l’esecutività di quella sentenza. Se si risponde negativamente, invece, non è questione di etica e competenza, perché le leggi ci sarebbero di già. In entrambe i casi il governo ha dato la risposta sbagliata. Siccome, lo ripeto, credo che il decreto ci volesse, ne discende che nessuno si fa scrupoli nel decretare a raffica, con particolare predilezione nel tassare, salvo farsi venir la manina tremula quando si tratta di assumersi delle responsabilità.

La conseguenza, però, è il disfacimento statale, con regioni che vanno per i fatti propri e annunciano di fare quel che il governo intende impedire. In un panorama in cui ogni regione ha già un proprio diverso tariffario e una diversa concezione della copertura sanitaria pubblica. Mentre si discute la riforma del Titolo Quinto si consente una condotta che rende grottesco anche solo discettare circa limitazione dei poteri regionali. Che sono una delle vere tragedie italiane. Dal punto di vista economico e, come si vede, non solo.

Certo, la responsabilità iniziale di questa storia ricade sulla Corte costituzionale. Noi avvertimmo subito che quella sentenza appiccicava un manifesto su un muro inesistente. Ora il presidente, Giuseppe Tesauro, rilasciando un’intervista che sarà l’atto più impegnativo e qualificante di tutta la sua presidenza, che dura settimane, sostiene che non c’è vuoto legislativo e che bastano le norme europee, salvo stabilirsi quanti gameti può donare una sola persona. A parte che quel punto non è un dettaglio, ma che sta dicendo? Dentro l’Unione europea esistono regole diverse e opposte su questioni fondamentali, come l’anonimato. E, tanto per dirne una, se una coppia bergamasca ricorre all’eterologa è di buon senso supporre che desideri la nascita di un essere a sé simile, se non propriamente bergamasco, solo che, se si consente questa scelta (ragionevole) quali altre ancora? Certamente che non vi siano tare genetiche. E poi? Chi lo stabilisce? Il presidente della Regione? Il vuoto c’è, ed è spaventoso. Oppure non c’è, perché si vuole che quella tecnica non debba essere subordinata a criteri collettivi, facendola divenire a sua volta spaventosa.

Il governo è fuggito innanzi a questo problema. E il tempo che il Parlamento ci metterà, ad occuparsene, sarà superiore a quello che le Regioni utilizzeranno per disfare lo Stato. Anche io sono assai interessato a parlare del merito dell’eterologa, ma è da stolti non accorgersi che pericoloso è il processo che dice di andare a dritta e si perde a manca.

Pubblicato da Libero

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