Politica

Disperazione a sinistra

Siamo fra quanti ritengono indispensabile l’esistenza di una seria sinistra capace di governare, siamo, quindi, fra quanti si disperano per l’incredibile quantità e qualità d’errori commessi dalla sinistra italiana.

Le elezioni amministrative di domenica scorsa non hanno certo cambiato il panorama politico, ma un paio di cosette le hanno dette. La bocciatura di Giuliani a Genova, dove pure la sinistra ha vinto, sta ad indicare la saggezza degli elettori diessini, che non hanno gradito lo sfruttamento cinico di un lutto; e sta ad indicare che la presa dei movimenti no global è elettoralmente irrisoria. La sorte riservata ad Angelo Guglielmi, in quel di Pomezia dimostra diverse cose, fra le quali che il girotondismo spocchioso e falso culturale non porta un solo voto; che l’uso di personaggi televisivamente famosi non cambia l’esito della competizione; che il berlusconismo è inimitabile, e quando viene imitato finisce nel ridicolo. (Che, poi, Guglielmi dichiari, a posteriori, che non avendo eletto lui Pomezia ha perso l’occasione di divenire una cittadina civile, dimostra che i villici hanno fatto bene a mandarlo a quel paese).

Le elezioni non hanno cambiato gli equilibri, e non poteva essere diversamente, ma lanciato qualche segnale. Come reagisce il vertice di questa povera sinistra italiana? Affermando la necessità di rendere organico e solido il rapporto con Rifondazione Comunista e quel residuato bellico di Antonio Di Pietro. Roba da matti, non si è mai visto nessuno così incapace di imparare dai propri errori.

Ma insomma, si svolge una trionfale cerimonia a Pratica di Mare, sembra che il mondo sia giunto in Italia per aprire un nuovo capitolo della storia, e la sinistra che fa? Mica avverte che il signor Putin, così calorosamente accolto dai leaders delle democrazie occidentali, sta ancora conducendo un massacro in Cecenia; mica fa notare che si santifica la NATO nello stesso momento in cui gli statunitensi hanno deciso di non servirsene; mica esprime una parola preoccupata sul fatto che l’intera ragion d’essere della NATO merita di essere ripensata; mica fa notare che la presenza di Ungheria, Polonia, Turchia e l’assenza di ogni iniziativa politica dell’Unione Europea suona malissimo per quest’ultima; mica manifesta allarme, in queste condizioni, a sentir parlare dell’ingresso della Russia nell’UE. No, nelle stesse ore in cui tutto questo avviene annuncia l’opportunità di stringere i rapporti con Bertinotti e con la toga illetterata.

La sinistra, incapace di riflettere sui propri errori passati si è privata di storia e non ha costruito identità, non ha programmi da proporre né proposte da spendere. Vivacchia alla giornata, giuocando con le figurine di un inutile album elettorale. Si chiude nel risentimento annegando nel trinariciuto soccorso al corporativismo giudiziario (che è fenomeno da destra reazionaria). Questa è una tragedia, cui pure si dovrà porre mano.

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