Sabato scorso alcune piazze italiane sono state animate da cortei, convocati da Cgil, Cisl e Uil, per manifestare a favore dell’unità d’Italia. Sia consentito, ad un convinto sostenitore dell’unità, di manifestare il proprio dissenso.
L’unità di un paese, così come la sua difesa nei momenti di pericolo, è cosa che trascende gli schieramenti, e, quindi, non può essere utilizzata da una parte politica contro l’altra (a meno che, naturalmente, come è il caso della Lega, la parte politica in questione non sia contro l’unità del paese). Nel corso della manifestazione di sabato, invece, si sono sentite cose che ponevano una parte contro l’altra. Si è colto, ed è stato disgustoso, il tentativo di utilizzare il valore dell’unità per combattere una battaglia politica contro forze che sono democratiche, e si battono per l’unità.
Eugenio Scalfari, sempre più santificato e sempre più impudente, approfittando dell’assenza di un direttore a Repubblica, ha descritto la propria delizia per l’esibizione di Dario Fo. Si, davvero divertente. Irresistibilmente bello scendere in piazza a manifestare contro Berlusconi, e contro il suo avvocato. Ed i due, parimenti, meritano di avere una faccia da maiale. Bellissimo.
Ma, appunto, metter l’unità d’Italia al servizio della propaganda di parte significa minare quell’unità, lavorare contro di essa. Ed io, come dicevo, dissento.
Più in generale, da Scalfari in giù (visto che più su non c’è nessuno, neanche il quasi omonimo che siede al Quirinale), sabato si sono dimenticati un trascurabile dettaglio : durante il governo Dini, al solo ed unico scopo di battere chi aveva vinto le elezioni, Bossi era bello, buono, saggio e moderato.
Si potrà osservare, ed a ragione, che il centro destra aveva vinto le elezioni proprio alleandosi con Bossi, il secessionista. E, difatti, quella non è una cosa di cui il centro destra può andare orgoglioso. Né Silvio Berlusconi può andare orgoglioso di avere nominato Maroni (il reprobo resuscitato) ministro degli Interni.
Se il corteo avesse rivolto queste accuse, avrebbe avuto indiscutibile ragione. Ma il corteo ha taciuto sulle alleanze di Bossi, ed è servito alla propaganda di parte. Il risultato è che la sciagurata idea della secessione, da domenica, ha un motivo in più per essere abbracciata.