Nel mentre le persone ragionevoli discutevano, anche animatamente, dei grandi temi che si agitano attorno al tema della fecondazione assistita, mentre, cioè, s’interrogavano le coscienze sull’opportunità della donazione eterologa o della predestinazione genetica, il Senato, con ampia maggioranza, comprendente una parte dell’opposizione, ha varato una norma priva di senso, che più che oscurantista è scema. Come dire: è stato artificialmente fecondato un referendum.
Pur escludendo la donazione eterologa, ed io penso che sia giusto escluderla, che senso hanno una serie di norme e di proibizioni che, tra l’altro, renderanno inapplicabile la legge? Limitare il numero di ovuli fecondati, rendendo così necessario, se l’impianto non andrà a buon fine, un nuovo ciclo di fecondazione assistita, serve solo ad aumentare i costi e le sofferenze. Che senso ha? L’unico senso possibile è quello di individuare nell’ovulo fecondato un essere umano da tutelare, il che è un non senso giuridico (visto che altra legge ne prevede e ne consente l’eliminazione fino al terzo mese) e scientifico. So bene che stabilire un confine fra quando il feto è un essere umano e quando no è comunque arbitrario, ma, addirittura, individuare nell’incontro dei gameti la vita da tutelare è cosa priva di senso, che rasenta la follia.
La predeterminazione genetica è cosa da combattere, con tutte le forze della civiltà, ma perché proibire, nel caso di fecondazione assistita, l’accertamento precoce d’eventuali malattie genetiche? Il bello, anzi, l’orrido, sta nel fatto che tale proibizione si traduce nell’impianto di un’ovulo fecondato che, poi, potrà essere abortito, anche dopo il terzo mese, se dovesse manifestarsi una malformazione genetica. Cos’è, questa, se non una folle scemenza?
Obbligare all’impianto di tutti e tre gli ovuli fecondati, poi, è sadismo, tanto nei confronti della futura madre, quanto nei confronti dei tre possibili gemelli. Proibire la ricerca scientifica mediante l’utilizzo di ciò che non diventerà mai né feto né bambino, è demenzialmente masochistico, visto che quella ricerca, grazie al cielo, sarà fatta comunque, ma altrove.
Insomma, il senatore Antonio Del Pennino era egli stesso una garanzia, e la maggioranza di governo ha fatto malissimo a non servirsene. Fra gli oppositori di questa legge ci sono, certo, componenti che sostengono posizioni estreme, che non condivido, ma perché non servirsi di una persona saggia, seria, tutt’altro che vocata all’estremismo, come Del Pennino? E perché non servirsene proprio al fine di fare una buona legge, contemperando le ragioni della ricerca e della procreazione con quelle della ragionevolezza e dell’umanità?
A me, che lo conosco da tanti anni, fa un certo effetto sentire Del Pennino lanciato in una campagna referendaria. E dato che non è lui a sbagliare, evidentemente hanno sbagliato gli altri. Che ti devo dire, Antonio? Mettiamo su i banchetti e raccogliamo le firme, benché di tutto si sentiva il bisogno, salvo che di una cosa del genere.