Politica

Finestre accese

Anche le cose serie possono sbrodolare nel ridicolo. La crisi irachena è una cosa seria, lo staracismo del servile giornalismo italiano, invece, è solo ridicolo.

Mi trovavo a passare davanti a Palazzo Chigi, prima di andare a cena. Erano le 22.15. Dal portone, innanzi al quale i radicali stavano manifestando, è uscito il sottosegretario Fassino. Ha brevemente parlottato con una persona poi, dopo averle augurato buon appetito, si è incamminato verso altra meta.

Dallo stesso portone, pochi minuti dopo (io non facevo il palo, stavo aspettando un compagno di cena), sono uscite delle auto blindate, ed hanno imboccato via del Tritone a tutta birra. Chi era? mi domanda un passante. Il ministro della Difesa, Beniamino Andreatta, rispondo.

Finalmente giungono i commensali e la serata scorre via piacevolmente.

La mattina dopo salgo in macchina (ahimè) alle 6.30, ed accendo la radio. Mi vengono fornite, dalla Rai, le ultime informazioni. Notizia di apertura : la crisi irachena al centro dell’attenzione del governo italiano, nella notte a Palazzo Chigi, si è svolto un vertice cui hanno partecipato anche Andreatta e Fassino. Nella notte? Sveglia, colleghi della Rai, la moda della finestra accesa su Piazza Venezia, ove diuturnamente ci si impegnava per le sorti italiche, è di qualche anno fa. C’è stato un ritorno?

Il fatto che i partecipanti al vertice si siano comodamente recati a cena, ed in un orario che a Roma è assolutamente normale, non toglie nulla alla serietà del loro lavoro. Mentre il fatto che il giornale radio tenti l’imitazione dell’inimitabile Starace, invece, toglie molto alla serietà del loro lavoro.

La Rai, che in altra sede trasmette i discorsi del Duce, dovrebbe spiegare ai propri giornalisti di non prenderli troppo sul serio. Alternativamente, che saltino tutti nel cerchio di fuoco.

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