La sinistra ha scoperto la sovranità popolare. Esulta, oh popolo! Siccome le feste non ci rendono buoni, e non si fanno sconti ad una sinistra immersa nel pantano del giustizialismo, diremo le cose in modo diverso ed urticante: la sinistra ha scoperto che Berlusconi aveva ragione. Così, qui ci si prende lo sfizio di spiegare perché c’è del marcio, in certe ragioni.
D’Alfonso, (ex?) sindaco di Pescara, eletto dalla sinistra e difeso da Veltroni, sostiene di dover rispondere solo agli elettori. Berlusconi disse che rispondeva solo ai suoi pari, i cittadini, perché l’eletto è “unto dal popolo”. Concetti identici, ma quando lo disse il secondo gli amici del primo volevano impalarlo. Concetti giusti, naturalmente, perché solo il popolo ha il potere e la legittimità per giudicare quelli che hanno governato, od il valore dei programmi di quanti desiderano farlo. Solo il popolo consegna la delega a governare, solo il popolo la toglie. Con un’eccezione, però: il controllo di legalità. Se l’eletto delinque non si deve attendere la riapertura delle urne, ma si può precederla con l’apertura della galera. Gli eletti, pertanto, non devono essere intoccabili, non sono sopra la legge.
Compito delicatissimo, quello di amministrare giustizia, perché può intersecare la sovranità popolare, così come può recidere la libertà personale. Funzione andata in malora, perché la giustizia in bancarotta neanche più somiglia al nome che porta. Nel generale troiaio si confonde l’accusa, mossa da un magistrato, con la colpevolezza, mai pronunciata da un giudice. E mentre la cultura delle regole va a farsi benedire, le bande contrapposte si muovono per i rispettivi amici, confondendo garantismo con innocentismo. Se si costringe alle dimissioni il governatore dell’Abruzzo e poi a votare il successore è un quarto dell’elettorato, il tutto senza che si sia intaccata l’innocenza dell’indagato, vuol dire che s’è ammalata tanto la democrazia quanto lo Stato di diritto.
Per questo, da tempo, urliamo l’urgenza della riforma, profonda e strutturale. Invece arrivano leggine a difesa di pochi e trucchetti balordi. Si sentono vittime, ora, a sinistra. La colpa è loro. Lo capisce Violante, ma fuori tempo massimo, senza vergogna e senza il coraggio di fare il conto dei torti sui quali si arrampicarono.