Politica

Governo ganzo

Ha un senso, il governo senza senso. Alla lettura della lista dei ministri le domande ricorrenti erano: chi è? che ne sa? I commenti dei giornali sembrano quelli delle cronache mondane: ci sono i giovani, ci sono le donne. Più che un governo sembra sia partito un party. Ma tutto questo inganna, perché un senso ce l’ha. Chi lo compone è irrilevante, salvo uno: Pier Carlo Padoan.

Quel che si farà, se ci si riuscirà, sarà fatto da palazzo Chigi. Gli altri esistono solo per andare al ministero in bicicletta, farsi vedere al mercato, mettere i jeans. Il governo ha una maggioranza che si regge sull’opposizione. Tanto che la riforma elettorale è subordinata alla capacità di fare quella costituzionale. Un pezzo del centro destra abbandonò la casa del (loro) padre perché riteneva vitali le larghe intese, ora restano al governo, ma esigendo che sia babbo a votare loro cose.

Questa roba è nata dal fatto che qualcuno, a Washington, s’è ricordato che esiste l’Italia, per tanti anni alleata generosa, magari caciarona e filoaraba, ma alla bisogna geostrategicamente preziosa. Che è ora di farla finita con l’asse fra tedeschi e francesi, che l’Unione europea (come alatamente dice Victoria Nuland, vice capo della diplomazia Usa) deve farsi fottere. Questa è la natura dell’accelerazione, la ragione per cui le elezioni sono state saltate, perché chi se ne frega delle vostre faccenduole interne. Qui c’è un lavoro da fare e va fatto in fretta. Solo un vecchio comunista, Giorgio Napolitano, poteva essere l’auriga che da cassetta raccoglieva e validava tali indicazioni. Ci fosse stato Francesco Cossiga, al posto suo, sarebbe stata presa per un’operazione Stay behind, sicché lo stesso Napolitano l’avrebbe attaccata quale scandalosa.

Operazione benedetta, sia chiaro. Speriamo solo che gli amici americani non facciano le cose a metà e dedichino qualche attenzione anche ai cugini francesi. Perché senza di loro (lo scriviamo dall’estate del 2011) c’è poco da fare. Noi ci siamo, e vedrete che da Berlino partiranno prima le lusinghe, poi le minacce. In Francia è ancora più complicato, credono d’essere furbi e d’avere molto da perdere. Qui siamo in vantaggio: dopo la resa di Berlusconi e i governi di Monti e Letta, ci è chiaro che siamo fessi e che abbiamo già perso molto.

In cotale governo ganzo, capeggiato dal più ganzo, c’è, però, Padoan. Che ci fa? Oramai tutti quelli che non sono sfaccendati e/o parlamentari vengono presentati come “tecnici”. Ma lui non lo è, essendo nativo della grande famiglia comunista. Combattente nelle fila di Barca (Luciano, quello vero), contro le truppe amendoliane e miglioriste. Roba del secolo scorso, lo so. Ma, appunto: che ci fa? Fa l’ipoteca. Anzi: la doppia ipoteca. Se Renzi sbaglia lui va all’incasso sia per conto della grande loggia comunista, di rito dalemiano, sia per conto dell’ortodossia eurosubordinata, con i tedeschi che assedieranno la Banca centrale europea, la cui diga è la sola che ci ripara dall’alluvione. E quando dico “incasso” intendo proprio “incasso”, dei soldi nostri. Se l’operazione fallisce si passa alla patrimoniale.

Il governo senza senso un senso ce l’ha. E se lo gioca subito, altro che 2018. A patto che il ganzo non si riveli stenterello.

Pubblicato da Libero

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