Mettiamola così: quando si vota facendo prevale considerazioni politiche generali, vince il centro destra; quando si vota concentrando l’attenzione sui candidati vince il centro sinistra.
Controprova: alla faccia del maggioritario uninominale sono sicuro che la grande maggioranza degli elettori del Polo neanche ricorda per chi ha votato alle scorse elezioni politiche, mentre sono non meno sicuro che molti dei voti all’Ulivo sono stati voti “contro” Berlusconi.
Il che significa che il Polo vive una forte crisi di classe dirigente, mentre l’Ulivo galleggia senza risolvere i problemi politici che ne minano l’affidabilità e la credibilità. Chi è messo peggio? Mha, punti di vista. Mi par messo male il Paese, trascinato in un’infinita agonia della prima Repubblica, l’unica, cui non è mai succeduta una seconda e che, quindi, non lascia il passo alla terza.
Sono anni che parliamo sempre delle stesse cose, sono anni che lasciamo irresoluti i problemi, sono anni che votiamo “contro”, in una continua emergenza democratica (da una parte il disequilibrio dei poteri, dall’altra il disequilibrio dell’informazione) che rischia di essere la parodia di se stessa.
La maggioranza di governo, adesso, annuncia, di voler fare una verifica, e dice di volervi mettere al centro i problemi della giustizia. Ma che c’è, da verificare? Se hanno delle idee le portino in Parlamento, ove non serve coraggio, ma solo disegni di legge e determinazione. Se d’idee non ne hanno, se ne delegano la ricerca a quattro avvocati, be’, meglio evitare le verifiche, continuino pure il letargo.
L’opposizione si dice felice del risultato, si propone di andare avanti così, muovendo il caravanserraglio verso nuove sfide elettorali che non siano precedute da una seria, profonda e spietata rilettura degli anni passati e degli errori politici commessi. Si vince, con coalizioni che vanno da Di Pietro a Bertinotti, inevitabilmente prive di programma ed identità politica? Pensano di si? Auguri, e buoni festeggiamenti per un presidente di regione, uno di provincia ed un sindaco in più.