Politica

I problemi irrisolti dei servizi segreti

Il governo ha cambiato i vertici dei tre servizi di sicurezza italiani, la cosa è stata presentata come normale e fisiologica anche se no lo è affatto, giacché averne tre serve anche a non cambiarne i vertici tutti allo stesso momento.

L’opposizione ha protestato per non essere stata consultata, ma anche questo è discutibile, perché la commissione parlamentare di controllo sui servizi è non a caso presieduta da un esponente dell’opposizione, proprio a significare che il controllo si esercita in Parlamento ed è questa la sede in cui le parti si confrontano. Infine, sulla qualità umana dei nominati non trovo sia corretto disquisire. La responsabilità di nomina è politica, il controllo è parlamentare e le capacità dei nuovi vertici si vedranno nel tempo. Qualcosa, invece, si può dirlo sul passato e sul presente.

Il Sisde di Mori ha messo a segno il colpo che ha minato la mafia di Riina, il Sismi di Pollari ha conservato l’Italia fuori dall’azione del terrorismo islamico. Può darsi che entrambe le cose siano frutto di fortuna, ma le faccende cabalistiche le lascio agli intenditori, preferisco altre chiavi di lettura. I servizi hanno approfittato del fatto che la mafia non è un’organizzazione monolitica, hanno messo dei cunei nelle crepe, hanno fatto viaggiare delle sonde. Ottenuto il risultato hanno evitato che le tracce venissero scoperte. Hanno fatto male? Se così si ragionasse si dovrebbe semplicemente abolire un servizio dedicato alla sicurezza interna. Ma se si ragiona in modo più razionale non si lascia che Mori gestisca come cosa privata il lungo procedimento che lo ha visto accusato di associazione mafiosa.

Sempre i servizi hanno riportato a casa una serie di ostaggi italiani, finiti nelle mani prima di terroristi e poi di criminali. Cosa penso di queste faccende l’ho scritto, e credo che dopo un certo limite non sia giusto trattare. Capisco che questo può costare la vita degli ostaggi, ma è anche vero che sono persone adulte e che sono andate consapevolmente, contro il parere delle nostre autorità, incontro al pericolo. Ma il mondo politico, nella sua quasi totalità, la pensa diversamente e crede che si debbano salvare queste vite. I servizi lo hanno fatto, naturalmente cedendo in cambio qualche cosa ed utilizzando i contatti maturati con una lunga e costante condotta. Non ha senso, allora, considerare questi dei problemi del solo Pollari.

I vertici dei nostri servizi sono stati, a turno, inquisiti, indagati e spiati. Il frutto di questo lavoro, talora legale e talora meno, sono finiti sulle pagine dei giornali. Questo non è razionale e, comunque, non ha nulla a che vedere con il necessario ed opportuno controllo democratico. Questi sono i nodi da sciogliersi, questi sono i problemi del sistema Italia, senza pensare che basti cambiare questo o quello per rimediare a deficienze che rimangono lì, pronte a nuocere alla nostra sicurezza.

Condividi questo articolo