La modulazione delle nuove tasse è divenuta una palestra d’ipocrisia. Adesso siamo giunti a sostenere che una Volkswagen Golf sia da considerarsi un’auto di lusso, uno sfizio da ricchi, meritevole di un aumento del bollo pari quasi al 33%. Ma dove è scritto che una macchina del genere la comperano i ricchi?
E dove diavolo è scritto che sia lo Stato a dovere stabilire se ho comperato la macchina giusta oppure no? Ciascuno di noi, con i propri soldi, ci fa quello che gli pare. Le tasse le ho pagate sul reddito, ci sono tassazioni sui consumi, ad ogni litro di benzina versiamo una montagna di tasse, su cosa diavolo mi scarrozzo sono affari miei. E vale anche per l’inquinamento, giacché tutte le vetture in vendita sono omologate, quindi hanno ricevuto il via libera da un ufficio statale. Piuttosto, visto che giro su due ruote so con assoluta certezza che buona parte dei mezzi pubblici e quasi tutti i mezzi dell’esercito hanno scarichi paragonabili a quelli di una centrale a carbone.
L’articolo 53 della Costituzione stabilisce che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Punto, non c’è scritto che un cittadino debba sentirsi in colpa o possa essere espropriato dei suoi soldi solo perché ci compera le cose che altri giudicano sbagliate.
La verità è che la rappresentazione fiscale è interamente falsata dalla mancata contabilizzazione di una fetta importante della ricchezza nazionale e che, alla ricerca di quattrini il governo tassa ancora quelli che già pagano, moltiplicando, in un sol colpo, sia la falsa rappresentazione che l’ingiustizia. Con questo genere di fiscalità non si toglie ai ricchi per dare ai poveri, ma si toglie alla spesa privata per dare a quella pubblica, non si riequilibrano i redditi (che già trovo pratica illiberale), ma si toglie a Mario per dare a Giuseppe, con l’aggravante che Giuseppe potrebbe essere più ricco di Mario.
Fermino questa follia, finché sono in tempo, o le conseguenze saranno pessime, sia nel mercato economico che in quello politico.