Politica

Jannuzzi e Pisacane

Lino, ti vogliono mettere in galera, ti vogliono fare un monumento, hanno deciso di erigerti a simbolo della rivolta per la difesa del diritto di pensiero e di parola. Lino, pure Pisacane sarebbe invidioso.

Sia chiaro, la diffamazione è un reato grave ed odioso, che i giornalisti commettono quasi quotidianamente pubblicando le veline passate loro da procuratori indegni del loro ruolo. La diffamazione è reato vile, perché colpisce il debole, lo riduce al silenzio, gli fa attendere anni per riscattare l’onore. La diffamazione è reato che merita la galera. Ma gli stessi magistrati che usano passar veline ai giornalisti, gli stessi che diffamano violando i diritti della difesa, hanno da tempo scoperto che a dirsi diffamati ci guadagnano, che la questione viene tutta decisa fra colleghi, che le querele a raffica sono autentiche intimidazioni contro la libertà. L’hanno scoperto e ne abusano.

Lino Jannuzzi viene colpito da questo sistema, con ciò stesso trasformandosi in vessillo. Dato il suo giro di frequentazioni, c’è da supporre che in carcere troverà gente migliore. Incontrerà qualche difficoltà per il vino, mentre i sigari cubani rientrano comunque fra i suoi diritti. Lino, a Parigi le ballerine sono in sciopero, torna a fare Pisacane.

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