E’ proprio vero, dilaga il razzismo! Dalla Trinacria mi ha chiamato un amico: ci l’hanno cu nuautri, siamo discriminati. Ha ragione, seguitelo. Pippineddu, un nostro conoscente, s’ammalò. Avrebbero dovuto portarlo all’ospedale, ma non si poteva perché iddu è perseguitato da un magistrato continentale, che lo accusa di mafiare, e quelli prima ci cusunu la panza, e dopo l’arrestano. Pertanto, mischinu, ci toccò farsi ricoverare a Marsiglia, dove abbiamo appoggi. Ora apprendiamo, però, che se uno è, come li chiamano? no, non il nome ovvio, che non si può dire, quell’altro, ah, ecco: se uno è migrante, niuru, insomma, non paga le tasse, lo curano ed i dottori devono stare muti. E non è razzismo, questo? minchia. Non ho saputo cosa rispondergli.
Qualche volta si ha l’impressione d’essere circondati da matti, o più semplicemente da scemi. Sono entrato in diversi pronto soccorso ed ho sempre trovato un poliziotto od un carabiniere, quando non un ufficio apposito. Se arrivi con un coltello piantato nel fianco, in effetti, tendono a domandarti come c’è finito. Se anche hai una colica, ti fanno declinare le tue generalità, incuranti del dolore che ti travolge. Se uno arriva e dice: sono il signor nessuno, mi trovo qui clandestinamente e mi fa male un dente, la cosa normale è soccorrerlo e segnalarlo, a chi di dovere. E’ razzismo? No, è rincitrullimento pensare il contrario. Dicono: così cresce un circuito sanitario clandestino. Che carucci, ma li leggete i giornali? Già esiste, lo hanno i cinesi. Che facciamo, li perseguiamo o diamo la mutua a tutti, tanto con la stessa fotografia si fanno curare in diecimila? Ridicono: così li spingiamo a nascondersi. Ma, tesorucci cari, mica sono venuti per giocare a nascondino, li trovate per la strada, sono quelli da cui avete comperato gli occhiali di marca.
L’obiezione vera è un’altra: posto che è ovvio segnalare il clandestino, anche in occasione di ricorso ai medici, poi, che si fa? No, perché, volendo, li prendiamo anche sani, ma poi suggeriamo loro di ripresentarsi per l’espulsione e quelli, giustamente, ci fanno marameo.
Non mi piace, invece, l’autorizzazione alle “ronde”, che poi non sono ronde, ma associazioni di cittadini che collaborano con le forze dell’ordine. Posto che non è proibito, ci mancano solo i capi fabbricato.