Politica

Non solo se pareggiano

Veltroni ha detto una cosa giusta, inserendola in un contesto sbagliato. In caso di pareggio al Senato, ha sostenuto, sarà necessaria una stagione costituente. No, sarà comunque indispensabile. E’ impossibile non vedere che questa gara elettorale si svolge nell’indifferenza, e spesso nel fastidio dei cittadini.

Sono evidenti i sintomi di una generale distanza, che non è qualunquismo o disinteresse, ma convinta condanna di un sistema che non funziona. Ed è impossibile non constatare che, da molti anni, le elezioni producono vincitori, ma non governanti. Tutto questo porta assai male, ed è indispensabile mettere mano alle riforme costituzionali e ad una rivoluzione del costume politico, in modo da ridare fiato ad un Paese soffocato dal non governo, dal corporativismo e da un’incapacità impastata di cinismo.
Questo comporta non solo la deposizione delle armi da guerra civile, come sta in parte avvenendo, ma anche una riqualificazione della classe politica, dalla quale, invece, siamo lontani. Il prossimo Parlamento sarà composto secondo le porzioni di consenso elettorale e seguendo gli effetti delle leggi che lo regolano, ma non sarà rappresentativo dell’Italia, bensì dello stato asfittico delle forze politiche. Saranno debolmente presenti idealità e progettualità e, come ha osservato De Rita, mancheranno all’appello gli interessi. Non ci saranno i germi dell’Italia futura, ma i postumi della passata. Proprio per questo è ancora più urgente prendere atto che in tale modo non dovremo votare mai più, né con questi costumi di superficialità e propagandismo provinciale. Abbiamo ancora una grande forza, abbiamo giovani ed imprese che possono farsi valere, abbiamo una cultura che va riscattata da conformismo e panciafichismo, ma abbiamo prima di tutto bisogno di ridare impulso al cuore democratico, alle istituzioni.
Le elezioni che ci apprestiamo a celebrare non serviranno a questo. Sebbene vivano nel futuro immediato sono il compimento di una storia iniziata quattordici anni fa. Ma subito dopo occorre mettere mano al futuro vero, che ci riguarda tutti. E non solo in caso di pareggio, quindi non solo nel caso ci sia da guadagnarci per un mondo politico esausto e spompato. Una ricostituente ci vuole comunque, se non vogliamo trasformarci nel museo dei nostri errori.

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