Politica

Opportuno ma ingiusto

Opportuno e utile, ma non giusto, il decreto legge che riapre due cantieri posti sotto sequestro da due procure. Per ragioni diverse e distanti. Non è giusto perché si riferisce solo agli “impianti strategici”, salvo il fatto che tale definizione è del tutto arbitraria. Mica esiste un albo degli strategici. Nella stessa identica situazione si trovano altre attività produttive, altre imprese e, quindi, altri lavoratori.

In base a quale criterio o principio di diritto si può accettare che se sei grande, o “strategico”, continui l’attività, mentre se sei piccolo e non decisivo devi sottostare a un provvedimento che potrebbe rivelarsi ingiusto o esagerato? Né si può usare come parametro il numero dei posti di lavoro in gioco, perché altrimenti si cade nel difetto opposto, al punto da non potere intervenire con misure giudiziarie se gli occupati sono tanti e gli occupanti si rivelano essere affiliati alla criminalità organizzata. Se si perde il senso della misura ci si condanna a cadere da un eccesso all’altro. Inoltre, per come è fatto il tessuto produttivo italiano, la miriade di “piccoli” è compressivamente strategica.

Il decreto, per sua natura, del resto, non affronta nessuno dei problemi che generano le disfunzioni. E’ sbagliata la legislazione ambientale, o quella relativa alla sicurezza sul posto di lavoro? Allora si cambi la norma. E’ esagerato il potere preventivo d’intervento delle procure? Allora si cambino le garanzie relative alla procedura, nella fase preliminare. Ma se non cambia la normativa di riferimento e ci si limita a intervenire d’urgenza, quindi su casi specifici, è evidente che la costruzione che ne deriva è sempre più barocca e squilibrata, quindi insostenibile. Il decreto ha risolto un problema urgente, ma ha aggravato un male terribile: l’incertezza del diritto e la pessima sensazione che se sei forte (magari anche solo dei problemi che derivano dalla tua possibile chiusura) riesci a trovare gli aiuti giusti per piegare le regole generali alle convenienze particolari.

Pubblicato da Libero

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