Politica

Parlamento drogato

Il test sull’uso di droga fra i parlamentari, fatto da Le Iene, ha dato risultati inequivocabili. Non mi riferisco all’esame in sé, sulla cui attendibilità scientifica esistono opinioni diverse e che, in ogni caso, è stato realizzato in modo tale da potere essere fondatamente contestato

Mi riferisco alle reazioni, alquanto rivelatrici.

Prima reazione, quasi unanime: è stata violata la privacy. Non scherziamo, l’idea che in Parlamento si consumino droghe è un fatto grave, e la possibilità che dei parlamentari alterino quel che resta della loro testa non è una faccenda privata, magari da commiserare, ma da rendere pubblica. Se alla mattina, per caso, l’autista del mio autobus risulta positivo al test sulla droga lo voglio sapere, perché quell’autobus ha una significativa probabilità di schiantarsi. Se la stessa cosa avviene fra le persone che sono state votate dal popolo, voglio saperlo lo stesso.

Qualche volta sorridiamo nel leggere certe cronache statunitensi, dove un senatore si gioca la campagna elettorale o un presidente rischia la carica perché hanno allungato la mano su qualche gonnella. Capita, da quelle parti, che si ritenga un fatto pubblicamente rilevante che a governare il Paese siano persone abituate a dire le bugie. Moralismo bacchettone? Può darsi, in parte è così, ma nessuno si sogna d’invocare la privacy. Fossi un parlamentare la metterei in modo diverso: delle Iene non mi fido, pertanto propongo un test pubblico, a sorpresa, che riguardi tutti i parlamentari. Tutti, e pubblico.

Contrariamente a quello che molti pensano, in Italia drogarsi non è un reato. Fosse per me lo sarebbe, ma non lo è. La cosa grave, però, è che molti fanno dei patetici riferimenti al loro passato, ammettendo di avere fumato magari una sola volta, con l’aria di chi dice qualche cosa di pruriginosamente azzardato, ma tutto sommato apprezzabile. E lo dicono senza neanche essere capaci di valutare che razza di messaggio negativo stanno inviando: ragazzi, se volete provate, così vi rendete conto che non è niente di che. Mentre la trappola più pericolosa è proprio quella, l’idea di potere controllare, dominare, non diventare tossicodipendenti.

Insomma, sul tema droga convivono ipocrisia, ignoranza e colpevole superficialità, nel mentre i consumi di cocaina continuano a crescere senza un adeguato allarme sociale, devastando le persone una ad una, illudendole di un’impossibile convivenza. Tutto questo è venuto alla luce immediatamente, non appena la notizia della trasmissione si è diffusa. Quindi il test ha funzionato, ed il risultato è sconfortante.

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