Politica

Pendulo Violante

Com’è affascinante, intelligente, a modo e convincente Luciano Violante. Ma si, egli ha ragione, è ora di “bloccare il pendolo”, di “uscire tutti dalla propaganda”, è ora di prendere atto che se pure era diffusa la corruzione politica ciò non di meno la magistratura milanese (all’inizio, poi tutta la magistratura) si trovò ad agire in un clima di esaltazione e di insano consenso, seguita e sollecitata da un giustizialismo forsennato e cieco, sotto il cui peso si piegò la giustizia.

E’ anche ora di dire che Sergio Moroni (noi piangemmo, sulle sue parole, come su quelle di Cagliari) era una persona in buona fede, onesto, che la sua morte segnò un punto di caduta dal quale non ci siamo ancora rialzati.

Ha ragione, Violante, così come ha ragione quando sottolinea la perniciosa convergenza fra gli istinti politici di coloro che erano stati fascisti e di quanti si ritrovavano sotto le ondivaghe e violente bandiere leghiste. Noi, per la verità, queste cose le dicemmo subito e per tempo. Aggiungemmo che a quelle infauste schiere si erano uniti anche coloro i quali, fino al giorno prima, si erano chiamati comunisti. Non fummo in molti a dirlo, e ci beccammo un decennale scherno. Ma come, ancora oggi a parlar di fascisti e comunisti? Ma non vi ha insegnato nulla, il mondo? Ed i leghisti, non son forse una costola del movimento operaio? No, rispondevamo noi, sono tutti folli senza un passato di cui onorarsi, assatanati da un giustizialismo che con la giustizia non ha nulla a che vedere, guidati da un manipolo di pubblici ministeri che ha piegato le leggi ai propri desideri di protagonismo, che, collegandosi ad un Quirinale ricattabile si sono posti sul terreno della devianza istituzionale.

Noi non abbiamo cambiato idea, le nostre analisi si dimostrano ogni giorno più esatte. Altri cambiano idea e questo, in politica, è cosa bella e giusta. Quindi plaudiamo al fatto che sul fronte della ragionevolezza oggi si trova a suo agio anche una persona pacata e ragionevole, come Violante. Il bel pensare ed il bel vestire sono finalmente approdati alla riva sulla quale stavamo accampati da tempo, sia pur smandrappati e derisi.

Cambiare idea è una gran cosa, cambiare i fatti un po’ meno, accaparrarsi i morti, poi, proprio non sta bene. Quindi, Violante sia il benvenuto ma lasci stare Giovanni Falcone, che essi, quelli che furono comunisti, e, in particolare, Violante ed Elena Paciotti (oggi europarlamentare per i ds) isolarono e sconfissero, togliendogli la possibilità di condurre ancora, come lui voleva, la lotta contro la mafia. Che, poi, l’isolare sia l’anticamera dell’ammazzare, è una tesi che sostennero i Violante e le Paciotti, ma che noi non condividemmo mai.

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