Politica

Professionisti in politica

Ernesto Galli della Loggia ha ragione ad argomentare che al personale di Forza Italia non manca istruzione o caratura personale, manca politicità. Son professionisti, ma non sono politici.

Ed ha ragione a sostenere che il politico si forma negli anni, nella competizione elettorale e nello scontro fra idee diverse. Ha torto, invece, a rilevare il fatto senza aggiungere il perché.

Il politico ha una sua specificità ed una sua professionalità. Ciò non lo rende migliore o peggiore, ma lo rende diverso, molto diverso da un imprenditore o da un primario ospedaliero. Questa sua specificità, affinata in anni di battaglie, corroborata dal consenso che sarà riuscito a promuovere ed aggregare, sarà la forza che renderà politici i suoi atti, e non meri esercizi di (si spera) corretta amministrazione. Anzi, la sola idea che esista una corretta amministrazione separata dalle scelte politiche è eversiva della democrazia.

Ma a Galli della Loggia non sarà sfuggito che quel genere di personale è stato sterminato. Certo, lo sterminio non sarebbe stato possibile se la politica non avesse accumulato errori e debolezze (è ovvio che sul ring vince il più forte, che equivale al fatto che perde il più debole, salvo il rispetto delle regole), ma non sarebbe stato possibile neanche se non si fosse illegittimamente utilizzata l’arma giudiziaria e se tale uso non fosse stato accompagnato dal sostegno dei più diffusi organi d’informazioni, a cominciare dal Corriere della Sera, sul quale il professore scrive, oltre che dalle televisioni possedute da chi oggi presiede il governo. Non sarebbe stato possibile, lo sterminio, se gli agitatori destrorsi della pubblica opinione, sventolanti le bandiere leghiste e quelle del movimento sociale, non si fossero ritrovati sommersi dal fraterno soccorso delle bandiere rosse, a loro volta accompagnate da fenomeni virtuali e pompatissimi, quali le varie alleanze democratiche e patti per l’Italia.

Galli della Loggia ha ragione. Ma dire ad un bambino che ha il mal di pancia, omettendo di ricordargli che un chilo di cioccolata a colazione potrebbe esserne la causa, è un esercizio non molto utile. Oltre che un fare da cioccolataio.

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