Politica

Quel che il Vaticano può

La guerra, era inevitabile, ha portato con sé l’inasprimento delle posizioni politiche e condotto il confronto sull’insidioso terreno delle scelte morali. I sostenitori della guerra tendono a rappresentare sé stessi come interpreti del diritto e della libertà; i sostenitori della pace come gli unici rispettosi della vita umana.

Lasciarsi prendere la mano dalle estremizzazioni è un modo sicuro per essere nel torto. Questo vale anche per quel che riguarda il ruolo del Vaticano.
Chi, come me, apprezza le ragioni che hanno spinto all’intervento militare, naturalmente, non condivide l’opinione espressa dal papa. Ma non solo considero del tutto legittimo che il pontefice esprima la sua opposizione alla guerra, lo trovo anche opportuno. E’ un bene che il supremo custode e testimone del cattolicesimo abbia voluto ricevere il ministro degli esteri irakeno, ed è un bene che non si sia allineato all’attacco militare. Questo perché uno dei rischi più grossi è che la situazione politica sfugga di mano, ed i gruppi estremistici islamici riescano a vendere le operazioni militari come fossero un attacco dell’occidente cristiano contro il mondo arabo e mussulmano. Contro questa ipotesi ha speso parole del tutto condivisibili il comando militare inglese: non siamo qui per conquistare, ma per liberare; non alzeremo la nostra bandiera, ma la loro.
Ciò non di meno il pericolo della strumentalizzazione esiste, ed il papa, con il suo dissenso, rimane un ottimo appiglio per negare ogni legittimità alle speculazioni.
L’errore, semmai, lo commette il fronte pacifista di sinistra, che assai maldestramente tenta di nascondersi sotto la tonaca papale. Ha un che di comico, ad esempio, Francesco Rutelli quando dice che i sopravvissuti della Costituente, Scalfaro e Colombo, sono pacifisti come lui. Già, il problema è capire se lui è papalino come loro, se, come loro, è pronto a subordinare la laicità dello Stato al volere delle gerarchie cattoliche. La sinistra che usa questi trucchetti cerca il consenso immediato, barattandolo con la credibilità, presente e futura. La multicolore bandiera della pace può ben coprire le ragioni di un movimento spontaneo e temporaneo, ma, di certo, non è la sintesi di una linea politica che possa aspirare al governo.

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