Politica

Senza vincitori

Si dice che siamo alla resa dei conti. Non sarebbe neanche un male, se servisse a impostare il futuro. Invece sono tutti rivolti al passato. Neanche assisteremo a uno scontro fra la destra e la sinistra, perché sono parallelamente lanciate contro al muro. Intricatamente legati gli uni agli altri. Volete la prova? Eccola: dicono di volere salvare il bipolarismo e affermano che quel sistema non dipende da uno solo, ma è un valore collettivo, però poi la destra che era contro l’amnistia si scopre favorevole e la sinistra che era favorevole si scopre contraria. Dipendono da uno perché a pensare e progettare non c’è nessuno.

Mentre i due gruppi giocano a “vecchiaia bruciata”, cercando di stabilire chi salterà fuori per ultimo, prima del dirupo, l’Italia dei cittadini e delle imprese è proiettata verso il caos fiscale di fine anno. Non si è in grado di stabilire quanto si dovrà versare, come, in che tempi e perché. I comunicati della Guardia di Finanza vengono pubblicati senza raccontare che gli evasori totali “scoperti” sono, in realtà, in gran parte già conosciuti. Faranno ricorso e i soldi che si spremeranno, alla fine, saranno assai meno di quelli favoleggiati. Mentre li si pubblica con moralismo quando raccontano di falsi invalidi e ticket sanitari evasi. Si ha paura di raccontare una cosa ovvia: la lotta all’evasione (giusta) non colpisce solo i ricchi, ma anche moltissimi che ricchi non sono. Ma non è di questo che destra e sinistra si curano.

Quel che oggi accade lo vedemmo per tempo. Non era difficile. Cosa accadrà? Vivremo ancora per un po’ nel tempo sospeso. Dopo il voto tedesco, che non cambierà le cose, taluni credono arriverà la stagione del rilassamento, invece sarà matura quella del commissariamento. Senza più provocare danni collaterali, si potrà comunicare all’Italia che la diga della Banca centrale europea sarebbe servita a fare quel che non è stato fatto: tagliare le spese, abbattere il debito, ridarsi competitività.

Se volessimo evitare questa sorte, immeritata per l’Italia che corre, dovremmo smetterla di prenderci in giro dicendo che il governo governa, ma la rissa lo indebolisce. La rissa c’è. Il governo no. C’è ancora modo di evitare lo schianto, ma non pensando di spostare il muro. Si fermino. Fra loro non ci sono e non ci saranno vincitori.

Pubblicato da Il Tempo

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