Politica

Sia Bendetto Bin Laden

Che il cielo, da chiunque sia abitato, benedica il compagno Bin Laden.

Lui, il demolitore di pacifici edifici, ha voluto chiarire che le prossime azioni terroriste non devono essere indirizzate contro i soliti americani, con i loro alleati occidentali ed infedeli, ma contro il Pakistan, l’Afghanistan, il Bahrain, il Kuwait e l’Arabia Saudita, tutti paesi rei di non avere di già imbracciato le armi contro gli americani invasori del civile Iraq. Con il che risulta chiaro, anche a chi si ostina a non volerlo comprendere, che la minaccia del terrorismo fondamentalista non si dirige solo contro la superpotenza imperialista, (che, in quanto tale, “se l’è cercata”), ma contro tutti, arabi e mussulmani compresi.
Grazie alle parole di Bin risulta ancor più evidente che l’eliminazione sua, e di suoi emuli e predecessori, tipo Saddam, è un gran bene fatto all’umanità, ed in particolare a quei poveracci che si trovino ad essere governati da simili pazzi.
Quel che, davvero, sconcerta è come dalle cronache politiche relative alla guerra sia quasi scomparsa l’analisi di quel che avviene nel mondo arabo, finendo, proprio gli occidentali, con il far da megafono ai peggiori proclami del fondamentalismo. Per nostra fortuna, invece, sia il mondo arabo che quello mussulmano si guardano bene dallo schierarsi compattamente dietro le spalle di terroristi e terrorizzanti. Non sarebbe male se anche dalle nostre parti, ed in Unione Europea in modo particolare, si fosse capaci di maggiori distinzioni, senza correre a coprire tutto con un antiamericanismo tanto diffuso quanto irragionevole.

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