Politica

Sinistra da sogno

Nel relax serale, soddisfatto da un buon pasto e cullato da qualche bicchiere, ho immaginato di trovarmi in un mondo ideale.

Sono scorse nella mente le immagini di una recente seduta parlamentare, nel corso della quale la sinistra democratica si è battuta con determinazione contro la protervia della destra oscurantista.

Era in discussione la separazione delle carriere fra magistrati inquirenti e giudicanti. La destra oscurantista e corporativa si mostrava schiva delle richieste provenienti dai settori retrivi della magistratura, protesi nella difesa dei piccoli e grandi privilegi, incuranti del rispetto dei prinicipi che caratterizzano la civiltà del diritto.

Ha tuonato, in aula, la migliore scuola dei Calamandrei e dei Reale, ed Achille Battaglia ha levato alto il suo scandalo per le commistioni fra magistratura e politica. Sono state ore assai istruttive, al termine delle quali la separazione delle carriere è passata per pochi voti. Un grande passo grazie a poche schede.

E pensare che ancora un anno fa la sinistra democratica si era battuta con eguale foga contro gli arresti indiscriminati, contro la violazione della presunzione d’innocenza, contro lo scandalismo agitato da una destra di moralisti senza morale. Ma un anno fa perdemmo la partita, perché quella destra ancora riusciva ad ingannare il popolo facendo passar per pulizia i regolamenti di conti, illudendo con la trasparenza e praticando la più poliziesca delle torbidaggini.

Mi godevo la vittoria, mezzo assopito, quando la ragione è tornata a prendere il sopravvento, quando ho dovuto ricordare che era proprio la sinistra (democratica per assuefazione) a dar man forte a quattro petulanti in toga che, in uno Stato di diritto dovrebbero essere messi alla porta. Il bicchiere era vuoto, tanto quanto vuota di cultura e di morale politica sembrava quella povera sinistra, costretta a far propaganda illusionistica per mantenersi l’illusione di avere una politica.

Poi dice che uno diventa alcolizzato.

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