Il professor Luigi Spaventa, presidente della Consob (la commissione che vigila sulle attività della Borsa) possiede ottime camicie, con il colletto alto e rigido, che indossa a sostegno di un’andatura diritta e distinta.
Possiede anche abiti d’ottima stoffa e di taglio inglese, quasi a sottolineare non tanto un’attenzione esagerata per le vicende sartoriali, quanto una vocazione culturale, una scelta di vita. E’ un vero peccato che il professor Spaventa si sia spogliato, restando vergognosamente in mutande.
Si dà il caso, difatti, che Sette di questa settimana pubblichi alcune foto balneari ritraenti un Veltroni (non propriamente smilzo) che papereggia poco oltre la battigia. In queste acque né profonde né agitate incontra Rutelli, ed i due si baciano secondo un uso siculo che a noi siculi non piace molto, specie se i due mascluli si trovano così discinti. Al loro seguito sguazzano le rispettive famiglie. Fin qui chi se ne frega, ma niente di male.
Il guaio è che nella sequenza fotografica si vede anche la famiglia Veltroni sul viale del mesto ritorno, ciabattante dalla riva verso altra meta (il pranzo, si suppone). Alle spalle di Veltroni, allineato alla di lui moglie (ma mica siamo qui a misurare i centimetri e, poi, Valter sarà passato avanti solo per sfogare energia vitale, mica per lasciarli indietro), si trova Luigi Spaventa. Il quale, oltre tutto, trasporta un bel po’ di costumi bagnati, cenciosi e, probabilmente insabbiati. Che siano tutti suoi è difficile da credersi.
Allora, a noi viene in mente che il presidente di una delle più importanti Autorità di garanzia dovrebbe guardarsi bene dall’accompagnarsi a persone che hanno un così marcato coinvolgimento nella vita politica. Mica perché abbiano fatto qualche cosa di male, ma perché non sta bene. Vero è che Spaventa è già uno dei candidati del fu partito comunista, ma da lui, da uno che porta quel cognome, ci saremmo aspettati che capisse e sentisse la differenza di status e di vita imposta dall’incarico che ora ricopre. Portare i costumi altrui è cortese, ma si eserciti con amici di cui mai si possa dire che gli abbiano chiesto di chiudere un occhio (due succede spesso) su questa o quell’operazione.
Adesso, per compensare e mostrarsi imparziale, non è che debba mettersi a nuotare nei pressi delle ville berlusconiane, pronto a rendersi utile nel ripiegare gli asciugamani. Sarà sufficiente rivestirsi e farci vivere nell’illusione che il suo senso estetico sia vigile solo un po’ di più della commissione che presiede.