Ieri, Arturo Diaconale suggeriva l’ipotesi (che appare fondatissima) che il manipolo di imbecilli che ha occupato il campanile di Piazza San Marco non fosse mandato, come sostiene Bossi, dai servizi segreti italiani (già, a proposito, ma se avesse ragione Bossi sarebbero collaborazionisti dei servizi segreti anche tutti quelli, pochi, per la verità, che manifestano solidarietà ai mona), ma fosse inviato da Bossi, a scopi propagandistici.
Quanto meno, è evidente che l’unico ad averci guadagnato qualche cosa, da quell’azione paramilitare, è Bossi. Il richiamo di Diaconale appare opportuno, anche alla luce dei risultati del referendum-truffa, organizzato dalla Lega.
Non intendo parlare del referendum in sé : ne hanno già parlato in troppi e troppo. Ne ha parlato pochissimo, semmai, il Viminale, e dicendo cose sconclusionate ed ignave. Si è trattato di una colossale truffa, con seggi falsi, urne false, schede false. Ma proprio perché era tutto falso, assume una particolare importanza il falso risultato.
Dovendone inventare uno, infatti, i capi bastone leghisti hanno inventato il seguente : 97% a favore della tesi leghista, 3% contrari. Solo delle menti malate possono inventare un risultato così antitetico ad ogni pur falsa somiglianza con la democrazia. Chi inventa cose simili ha la testa predisposta a tollerare, se non a sollecitare le pulizie etniche.
Abbiamo sentito, lunedì, D’Alema dire che insegue la Lega per ragioni istituzionali, essendo egli presidente della commissione bicamerale. Ma da quando, in ossequio alle istituzioni, si deve correre appresso a chi vuole distruggerle? La minaccia è reale, e richiederebbe una risposta seria. Qualsiasi governo fosse in grado di darla, dovrebbe essere sostenuto. Ma, purtroppo, la risposta non arriva e si continua a tollerare che istituzioni e democrazia vengano impunemente vilipese.
Lo ricordavamo, qualche giorno fa, da queste pagine : un po’ tutti hanno delle colpe, nei confronti della Lega; un po’ tutti hanno cercato di utilizzarla e, per questo, l’hanno blandita con inutili gorgheggi su inesistenti ingiustizie o giuste cause. Così come siamo tutti infastiditi da un comportamento inqualificabile del Presidente della Repubblica : egli è colui che ha aperto alla Lega spazi per essa insperati, egli è colui che ha scherzato con il fuoco, egli è colui che ha voluto fermare ogni tentativo di seria reazione, e, oggi, egli è colui che vorrebbe impancarsi a maestro di unità nazionale. Ma attenti, scrivevamo, a forza di rinfacciarsi responsabilità si lascia crescere il male.
Il male, invece, a questo punto, va affrontato. Dimostrando, numeri alla mano, che non esiste il nord sfruttato e pagatore di cui delira Bossi. Dimostrando che le forze politiche sanno essere dignitose almeno quanto i cittadini italiani, che in stragrande maggioranza condannano i venti di guerra e di sangue, che dalle parole di Bossi emanano.