Disse il lupo: basta mangiare agnellini, sono sazio. Disse Rocco Siffredi: basta donne, per oggi sono a posto. Disse Veltroni: basta lottizzare la Rai, restino quelli che ci ho messo io. E’ fenomenale che l’uomo incaricato di curare il settore comunicazione del partito comunista italiano, il nume tutelare di generazioni di giornalisti, cineasti, musici e guitti vari, colui il quale teorizzò la lottizzazione in pagine di libro e si vantò di avere contribuito alla carriera ed alla “liberazione” di stipendiati (aggiungendo “non solo comunisti”), il giovine che fu interlocutore collaborativo di Biagione Agnes, potente direttore generale della Rai demitiana, oggi dica: diamo respiro all’azienda, smettiamola di lottizzare.
Non si tratta solo di un tentativo di trasfigurazione, una specie di reincarnazione senza memoria delle vite precedenti, non è solo la dimostrazione di una coerenza che può dispiegarsi al massimo per un quarto d’ora, che se protratta anche solo per una giornata già diventa monotonia ed incapacità inventiva, è anche una grande bugia. Perché la Rai e la lottizzazione sono la stessa cosa. Anzi, la lottizzazione è la cosa migliore della Rai, che se non ci fosse stata tutti, dalle scosciate vallette ai corrispondenti esteri, tutti sarebbero stati figliocci di democristiani e comunisti. Invece, grazie alla lottizzazione, qualcun altro trovò asilo e pagnotta.
Si vuol farla finita con la pratica clientelare? Giusto, bene, era ora. Esiste un solo modo: privatizzare la Rai, venderla, con gran guadagno per le tasche e le menti. Naturalmente Veltroni è contrario, adducendo le solite menate sul patrimonio culturale e similaria. In realtà è contrario perché quella greppia serve e chi se ne nutre non gradirebbe l’abbandono. Ragione per cui si vuol varare la riforma Gentiloni, che esclude anche quella falsa privatizzazione che era prevista dalla Gasparri. Così il kennedyano de noantri potrà continuare a metterci in conto le sue amicizie e, contemporaneamente, farci la predica. E quando la finiremo d’essere testoni e coerenti, quando la pianteremo di esercitare la memoria, offrirà un posto anche a noi. Perché la lottizzazione deve essere avvolgente ed inglobante, capace di deglutire tutto. Veltroni lo sa, avendo a lungo praticato la materia ed ammiratone i virtuosi.